Tiziana, mia moglie, amava molto la lavanda, di gran lunga la sua pianta preferita. Per il profumo, per i colori. A Lourdes faceva sempre incetta di saponi, deodoranti per la casa, asciugamani e perfino strofinacci che richiamassero la lavanda. E pianse come una bambina quando alcune sorridenti donne della Camargue le donarono dei rami di lavanda (nella foto, la mano che si intravede è proprio quella di Tiziana). Un po’ mi ha trasmesso quella passione, nel suo ricordo: quando riesco a trovarne un vaso, lo porto davanti alla sua tomba, e presto la pianterò nel giardino di casa. Ma ho notato solo ora che “lavanda” è la stessa, meravigliosa “pianta” che cresce nel Giovedì Santo, che sboccia dove c’è bisogno di umiltà, di servizio: nel lavare i piedi, nel servire il prossimo. E’ per questo che, molto probabilmente, le piaceva la lavanda.