Presentate le “comunità adolescenti”, iniziativa del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali – attraverso il bando pubblico “DesTEENazione-Desideri in azione”, per creare 60 spazi in tutta Italia dove i ragazzi dagli 11 ai 18 anni possano incontrarsi, dialogare, trasformare obiettivi e talenti in realtà. Oggi ne scrivo su Avvenire.
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Sant’Alfonso: non solo “Tu scendi dalle stelle”
Sant’Alfonso Maria De’ Liguori, dai più conosciuto per aver composto “Tu scendi dalle stelle”, era in realtà personaggio più composito, con tanti interessi, compresa una notevole affezione mariana. Lo racconta Pippo Corigliano, nel libro edito da Ares, che ho intervistato per il settimanale “Maria con te”.
Piccolo dono, grande differenza
Sopravvissuto ai campi di sterminio e ora testimone per i giovani
“Bambini farfalla” senza più speranze? Il Centro di ricerche di Modena verso la chiusura
A fine mese rischia di chiudere il Centro di medicina rigenerativa di Modena, che da anni conduce ricerche con ottimi risultati su alcune malattie rare. Una notizia tremenda per i “bambini farfalla”, soprattutto giovani, e per altre persone colpite da malattie rare. Oggi su Avvenire, con l’ulteriore disperato appello dell’associazione di volontari “Le ali di Camilla”.
Campagna social: #salviamolamedicinarigenerativadimodena
La missione? E’ sul piccolo schermo
Sanità pubblica a pezzi: in Molise 500 bambini senza pediatra
La povertà morde Roma e scopre altri volti della miseria
“Quanto eri bella!” (per una moglie morta)
Lo dico subito, a scanso di equivoci ed eventuali accuse di piaggeria: non ho alcuna simpatia per il Prodi politico. Detto questo, che non conta un fico secco, sono rimasto invece impressionato alla grande dalle parole che l’ex premier, leggo sul Corriere della Sera, ha rivolto alla moglie Flavia mentre sceglieva le foto per il funerale: «Com’eri bella!». Trovo dolcissimo che un uomo di 83 anni, e dopo 54 di matrimonio, parli di Bellezza (la maiuscola è voluta) quando si rivolge alla moglie appena morta. E immagino lo abbia fatto tante volte anche in vita.
Ricordo che tempo fa, ad una fermata del bus a Roma, rimasi incantato da una coppia: lui anziano, lei (apparentemente) più giovane che stava lì ad aggiustargli il nodo della cravatta, a riportare nel giusto verso le bretelle sulla camicia elegante, a piegargli la giacca perché potesse metterla per bene sottobraccio. Il tutto con una dolcezza infinita, non solo con pazienza, perché questa la si può anche avere per 3-4 minuti, ma con una dolcezza senza fine. Forse quel signore si accorse del mio incanto e mi disse: “Guardi che è mia moglie, non la badante, e andiamo tutti e due per i 90. Ma lei sembra più giovane perché io ogni mattina e prima di addormentarci le dico sempre che è bellissima”.
Ps: scusate la disgressione assai personale, di cui comunque non mi vergogno: alla mia Tiziana dicevo spesso “Quanto sei bella”. Anche dopo 30 anni di matrimonio, pure quando i segni della malattia esteticamente dicevano altro. E adesso, più di ogni altra cosa, mi manca quel suo schernirsi quando glie lo dicevo (ma anche gli occhi dolci perché magari ne era contenta).