Oggi è il giorno del silenzio, prima del trionfo della Resurrezione. Anche io, nel mio piccolo, cerco di far silenzio, soprattutto quello del cuore, perché per il resto rischia di essere una giornata come tante altre: il lavoro, un’intervista, il telefono che squilla, wapp che tempesta di messaggi, perfino la partita. Ma il silenzio del cuore me lo tengo stretto. E quando ne ho bisogno e mi è possibile, non solo in questo giorno, vado in una piccola chiesa di campagna, non lontano da casa, sotto questo Crocifisso e a quel Cristo che mi ricorda tanto quello della Passione di Mel Gibson. Un Crocifisso e una chiesa che ho scoperto per caso, qualche anno fa, per le traversie della vita. Poi lì non conoscevo nessuno e quindi alla domenica mi faceva piacere sentir Messa e andare subito via, con la poca voglia che avevo di incontrare gente. Adesso il piacere è doppio, perché ho fatto amicizia con diversi parrocchiani e scrollato un po’ di malinconia addosso. Forse adesso la frequenterò di meno alla domenica, perché la vita fa dei giri immensi e – parafrasando la canzone di Venditti – è un po’ come gli amori: non sempre tutto torna. Però, ogni volta che avrò bisogno del silenzio del cuore, quel Crocifisso ci sarà sempre. Fermo, mentre il mondo gira… tra un’intervista e i messaggi di wapp…