Qui non si vede più il cielo
dei giorni nostri,
attese vane a vaneggiare estati
di amori sconfinati,
e il poco diventava tanto
a temperare matite dai colori
uno diverso dall’altro, e dalla vita.
Ragazzi perduti nei desideri
ad alitare forte
quel fiato della speranza debole,
aggrappati alla fortezza
di vita che cercava la roccia.
Sogni di cassetti tenuti aperti,
nell’aperto di un prato a farsi
rincorrere, bendati nel buio,
dalle lucciole di ansimi intermittenti.
E latrati di cani lontani,
che poi stare vicini
non era mai abbastanza.
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Ora, stracarichi di rughe e vettovaglie,
ecco l’eco dei nostri giorni
intabarrati dai ricordi,
sfumati nel fumo di tante stagioni fa.
(Luglio 2021)