Chissà se Chiara Lubich avrebbe mai immaginato l’economia di comunione perfino in uno studio di registrazione, tra buona musica, dischi e jingle pubblicitari. Eppure è proprio quello che sta accadendo lungo l’asse Congo-Francia-Belgio…
Qui il link dove leggere il mio articolo sull’Osservatore Romano dl 2 giugno: https://www.osservatoreromano.va/it/news/2021-06/quo-123/belazik-un-progetto-culturale-tra-africa-e-europa.html