Ora, d’inverno,
le mie isole
stanno affogate
nei ricordi.
Pallidi i raggi
e accese le malinconie,
e sbuffano i pochi viaggiatori
del deserto mare:
li vorrei ancora vocianti
a rincorrere bambini da spiaggia
e silenzi post prandiali.
Le mie isole
stanno accartocciate
sotto lune di improvviso chiarore,
a randellare speranze
per noi, gabbiani che non ritroveremo
la stessa terra mai ferma.
Queste mie isole
cercano il vento che tremare fa
un amore.
E tutti gli amori estivi
cambiano stagione
e si fanno stagione infinita
(della vita)
ora, in inverno, sulle mie isole.