Oggi inizia ottobre e, per me e per tanti, ottobre è sinonimo di mese missionario. Ma anche di nostalgia, per quel mese che da noi bambini veniva vissuto intensamente: preti e suore missionarie venivano in classe a raccontare di esperienze di terre lontane e noi a bocca aperta ad ascoltarli, il salvadanaio di cartone per raccogliere le 50 e 100 lire da destinare ai bambini poveri, i film per conoscere la vita dei santi missionari, sempre nella grande aula magna dell’Istituto De Mattias, a Frosinone, le cui suore proprio in questi giorni (foto) festeggiano i 50 anni di presenza in Tanzania.
Forse bisognerebbe ripartire proprio da lì per formare adulti di domani un po’ migliori. Certo, molto è cambiato, e se a un bambino di oggi vai a proporre dimetter da parte qualche euro per quelli come lui che muoiono di fame, magari ti risponde con una pernacchia e che lui con i risparmi deve comprare l’ultimo telefonino. Però, dai, perché non provarci?
Intanto, godiamoci – sì, perché la bellezza della Fede è anche un esprimere gioia – questo Mese straordinario della Missione voluto da papa Francesco.