Da ultimo, mi sto di nuovo appassionando alla cultura e alla regola (di vita, di vite) che discende dalla… Regola di san Benedetto. Già toccata anni fa, stavolta voglio approfondirla meglio.
Davanti all’ora et labora, però, mi fermo sempre, impietrito. E ancor di più mi piace la formula dell’ora et labora e lege. Per qualche studioso, i termini andrebbero addirittura invertiti: ora, lege et labora. Come dire che, fermo restando la centralità della preghiera, il lege – lo studiare – viene prima dell’ultimo tassello di questo dettato.
Che poi, ultimo neppure sarebbe, secondo l’aggiunta del <et noli contristari>: non scoraggiarti, non farti prendere dalla sfiducia.
Ecco, forse oggi abbiamo bisogno anche di quel “lege”, di quel “et noli contristari”. Solo che spesso ce ne dimentichiamo o, peggio, neppure ce ne rendiamo conto.