Qualcuno, tra i non tantissimi ma bastevoli e necessari, degli amici di questo blog mi chiede come mai ho chiamato “Povera voce” questa sezione, che ha la pretesa di porre delle riflessioni, dei pensieri religiosi, financo spirituali.
E’ il titolo di una canzone, bellissima, struggente, che scava dentro e che ho imparato frequentando, oramai da tempo, la comunità ciellina della mia città, la scuola di comunità, le vacanze estive.
E me le ritrovo, queste parole della canzone, proprio ogni volta che ho bisogno di sentirle, di farmi cullare anche dalla nenia della sua musica.
La canzone fa così:
Povera voce, di un uomo che non c´é
La nostra voce se non ha piú un perché
Deve gridare, deve implorare
Che il destino della vita non abbia fine
Poi deve cantare perché la vita c´é
Tutta la vita chiede L´Eternitá
Non puó morire, non puó finire,
La nostra voce che la vita chiede all´Amor
Non é povera voce di un uomo che non c´é,
La nostra voce canta con un perché.