Mancano le parole, ormai, per descrivere lo sfascio di Roma. E manca anche il respiro quando cammini a piedi, o cerchi di farlo con lo slalom tra i rifiuti, per il cattivo odore che emana da quei cumuli di immondizia, anche in pieno centro.
E manca anche la faccia di guardare in… faccia quei poveri turisti giapponesi, coreani, americani, che non riescono a capire perché il bus dell’Atac li pianti in mezzo ad una strada. “Perché s’è rotto, a me è la terza volta che succede in tre giorni” bisbiglia un pensionato. Perché ormai manca pure la voce di protestare in questa Roma.
Faccia Lei uno sforzo, signora Raggi: tiri fuori un battito di voce per chiedere scusa. E poi tiri fuori una penna per firmare le dimissioni.